Il Diario di Euro 2024, vol. 4: autogol capocannoniere
Giugno 22, 2024Autogol a Euro 2024 grandi protagonisti della prima fase. Sono già 6, e non abbiamo ancora completato la seconda giornata. Ma non è record. Nella quarta parte del Diario di Euro 2024 (qui le puntate precedenti), andiamo a scandagliare una serie di autoreti e di autentici gollonzi che fanno parte di una casualità sempre più affermata: ai Mondiali del 2018 furono 13, mentre ad Euro 2021 ben 11.
Nonostante il regolamento sull’assegnazione delle autoreti sia notevolmente mutato, e non è più sufficiente la semplice deviazione di un pallone da parte del difensore per assegnare l’autogol – se il tiro dell’attaccante è dentro lo specchio – il numero di autoreti continua a crescere. Un trend statisticamente rilevante.
Grande protagonista di Euro 2024 è quindi il particolare gesto tecnico, autolesionista, dell’autogol, reso leggenda da calciatori come Comunardo Niccolai del Cagliari, e dramma dall’esperienza di Sandro Salvadore, campione europeo in carica con l’Italia nel 1968, ma escluso dalle convocazioni ai Mondiali del 1970, nella fase calante della carriera, dopo aver realizzato due autoreti in tre minuti, a Madrid, in un’amichevole (2-2) contro la Spagna. Salvadore avrebbe poi precisato, nello sconforto: “su uno dei due non ho neppure toccato la palla, ma me l’attribuirono lo stesso”.
Il curioso caso della Scozia: in gol contro la Germania senza calciare in porta
La prima delle autoreti è stata di fatto la meno influente. Rüdiger, fresco campione di Liga e Champions con la maglia del Real Madrid, ha deviato la palla nella propria porta su un cross abbastanza innocuo degli scozzesi, per il gol della bandiera della Tartan Army: nel 5-1 con cui i tedeschi si sono imposti all’esordio, la Scozia è riuscita pertanto in un’impresa statistica non da poco: muovere la casella “gol fatti” senza tirare in porta, con un poco lodevole 0,1 alla voce expected goals.
In pratica, anche se avessi giocato io in porta alla Germania, sarebbe cambiato poco sul risultato finale.
Scozia che, nella partita successiva, è passata in vantaggio con un autentico gollonzo di McTominay, centrocampista del Manchester United, che ha calciato in porta dopo un’azione di contropiede piuttosto confusa, con l’occasione che sembrava ormai sfumata a causa della scarsa attitudine degli scozzesi ad addomesticare la sfera: il tiro del mattatore scozzese delle qualificazioni era però nello specchio, e la deviazione dello svizzero Schar, per quanto decisiva, non ha modificato l’assegnazione del gol all’attaccante.
La palma di autogol più doloroso, fino a questo momento, appartiene senza dubbio al nostro Calafiori. Il cross di Nico Wiliams, che si era bevuto Di Lorenzo per l’ennesima volta in uno contro uno, ha trovato solo deviazioni parziali. Prima che la palla carambolasse goffamente addosso a Calafiori, era stato Donnarumma a cercare di deviare il pallone, ma il tentativo di respinta del nostro capitano non si era di fatto materializzato, se non per la curvatura finale della traiettoria, che ha colto Calafiori decisamente fuori equilibrio, messo male col corpo. La Spagna ha dominato e meritato la vittoria, ma l’autogollonzo del centrale del Bologna è stato una beffa difficile da digerire.
Cechi e albanesi con il classico autogol di rimpallo
La redenzione di Gjasula, centrocampista albanese del Darmstadt, ha quantomeno messo ordine al caos – o al karma in questo caso – dato che il giocatore, poco dopo il suo ingresso in campo, aveva sfortunatamente rimpallato un pallone nella propria porta, favorendo il vantaggio croato, prima di rimettere a posto le cose con il gol del pareggio a quinto di recupero.
La pressione dei portoghesi, aumentata a dismisura dopo lo svantaggio al primo tiro in porta dei cechi, ha invece provocato un livello d’ansia troppo elevato nella retroguardia avversaria. Il portiere Stanek ha respinto maldestramente il pallone addosso a Hranac, regalando il pari ai lusitani, poi vincitori grazie al gol del figlio di Sergio Conceição, Francisco.
Il suicidio turco
A dir poco risibile, invece, l’azione dell’autorete della Turchia, per il momentaneo 2-0 dei portoghesi, 3-0 il risultato finale, con CR7 in versione assistman per Bruno Fernandes anche davanti alla porta – che abbia finalmente conosciuto l’alto valore morale dell’altruismo? – difficile dirlo. Fatto sta che CR7, miglior marcatore della storia degli Europei, se l’era presa non poco con Cancelo, reo di aver sbagliato il passaggio decisivo in un’azione di contropiede.
Ci ha pensato a quel punto Akaydin a regalare il secondo autogol della competizione ai portoghesi: il difensore del Fener, sei mesi in prestito al Pana in Grecia, effettua in scioltezza un retropassaggio no look verso il proprio estremo difensore, contravvenendo a due regole fondamentali del passaggio al portiere: dargliela al di fuori dell’arco dei pali e, preferibilmente, sul piede forte. Oppure, quantomeno, osservando la posizione del compagno. Portiere turco che, senza avere il tempo di chiamare la palla, aveva invece lasciato la porta sguarnita, col pallone che ha varcato lemme lemme la linea di porta di mezzo metro.
Le imprecazioni di CR7 a Cancelo si sono improvvisamente trasformate in esultanza, mentre i turchi se la prendevano fra loro uscendo mentalmente dalla partita senza più farvi ritorno.
Lo strano karma di Mbappé
Prima di fratturarsi il naso, giocandosi mezzo europeo, Mbappé aveva dato prova di sé sfoggiando il suo classico scatto bruciante dal nulla, lasciando sul posto il terzino sinistro Mwene e scodellando al centro. Danso è andato a vuoto, mentre Maximilian Wober ha colpito la palla fortuitamente di testa, in maniera così goffa che la sfera si è infilata nell’angolo opposto, con Pentz rimasto di sasso.
Il gol francese, l’unico fino ad ora in due partite, era fra l’altro arrivato due minuti dopo un clamoroso gol fallito da Baumgartner, a tu per tu con Maignan, che aveva deviato la sfera in calcio d’angolo a botta sicura. Angolo che solo il direttore di gara e i suoi assistenti non hanno visto e, quindi, assegnato. Sul capovolgimento di fronte, il più classico dei “gol sbagliato, autogol subito”.
Luca Sisto è cofondatore e direttore editoriale di Football&Life. Appassionato di sport, in particolare di calcio e basket, tifoso del Napoli e della nazionale dei Leoni Indomabili del Camerun, lavora nel turismo.
Immagine di copertina tratta da Wikipedia – Sandro Salvadore con la maglia dell’Italia.