Antonio Conte e il vecchio fantasma delle dimissioni
Agosto 18, 2024“La vera arte dello scrivere consiste nel sopprimere tutto quello che è inutile”
Napoleone Bonaparte
Ogni mattina, a Napoli, come sorge il sole, un capo mantra si sveglia; sa che dovrà dire un qualcosa che poi sarà ripetuto dagli adepti.
Ogni mattina, a Napoli, come sorge il sole, un luogo-comunista si sveglia; sa che deve dare fiato alla bocca. Ogni mattina, a Napoli, come sorge il sole, non importa che tu sia Capo mantra o luogo-comunista – poi dice che uno si butta a destra (semicit.) – l’importante è che cominci a parlare.
Il capo mantra è un essere ignoto che riesce a generare un argomento capace di diventare trend topic con o senza hashtag (maledetto Twitter, o meglio X). Lanciato l’argomento, questo non genera dibattito – quindi confronto di idee diverse – ma solo un copia-incollare del pensiero da parte di un numero alto di persone.
Il luogo-comunista parla per sentito dire. Non ha e non genera pensieri propri. È colui che ha passato settimane a sostenere che Antonio Conte non sarebbe venuto a Napoli perché “costava troppo” e “chiedeva un mercato esigente”.
È colui che in seguito all’ingaggio dell’ex juventino affermava che il Napoli fosse da scudetto, ed è sempre colui che dopo le parole del tecnico azzurro nel post match di Coppa Italia contro il Modena si è affrettato ad asserire che la rosa partenopea fosse incompleta per poter competere.
C’era una volta il mestiere di giornalista, c’era una volta il Napoli vincente
È evidente che l’esistenza di queste due tipologie di soggetti – che molto probabilmente non esistono solo a Napoli – dipende dalla trasformazione del ruolo di giornalista in “influencer dell’informazione”, che genera la gara a chi arriva prima sull’argomento, comporta la presenza spasmodica sui social e il mantenimento di standard che induce la generazione di un certo numero di post giornalieri.
L’importante non è ciò che si scrive ma scrivere. In questo modo è possibile comparire nei vari siti sportivi locali gestiti da editori amici.
L’ultimo trend topic in ordine di tempo è relativo a quanto sta accadendo intorno al calciomercato del Napoli. Le difficoltà di completamento della rosa dovuto alla mancata (per ora) cessione di Osimhen, che hanno messo in stato di agitazione sportiva Antonio Conte – dunque i tifosi – hanno visto la circolazione sui social del timore di possibili dimissioni da parte dell’ex tecnico del Tottenham.
L’idea nasce dal precedente Juventus, quando Conte lasciò i bianconeri pochi giorni dopo l’inizio del ritiro estivo.
Le due situazioni non sono paragonabili. Intanto è inverosimile abbandonare una squadra a pochi giorni dall’inizio del campionato. Inoltre l’allenatore leccese era perfettamente conscio della situazione in cui si sarebbe potuto trovare.
Non a caso lo ha ribadito ieri in conferenza stampa. Si potrebbe anche supporre che se potesse tornare indietro, non abbandonerebbe una squadra nell’anno in cui il suo successore – Massimiliano Allegri – riuscì a condurla alla finale di Champions League.
Il che significa che gli errori di valutazione sono sempre possibili, anche se ti chiami Antonio Conte.
Inoltre non va dimenticata la similitudine con quanto accaduto due stagioni fa, quando il Napoli in fase di rivoluzione disse addio ad una serie di senatori – Mertens, Insigne, Koulibaly, Fabian Ruiz, Ospina – e iniziò la stagione con una rosa incompleta, per finire l’annata con la vittoria del terzo scudetto.
Ovviamente questo non significa che la cosa si verificherà nuovamente. Ma al di là della corretta onestà di Conte sullo stato delle cose – che fa parte del personaggio ormai noto – ci si aspetta che ad aggiungere quel quid in più che possa fare la differenza sia proprio l’allenatore ex Inter, per continuare nel solco della tradizione azzurra che vuole che il primo leader del gruppo, il vero top player, sieda sulla panchina partenopea.
Anche per dimostrare e confermare ancora una volta la corretta reputazione che lo vuole tra i migliori tecnici d’Europa, oltre a ricambiare un affetto aprioristico da parte del popolo napoletano, come mai si era verificato prima.
Tutte cose che sarebbero venute meno in caso di dimissioni. Al momento ci teniamo la sua promessa di dare il massimo al di là dei problemi resi noti, con la curiosità di capire come riuscirà a trasferire la sua esaltazione nelle difficoltà nella testa dei giocatori e di vedere come dimostrerà di essere Antonio Conte.
Luigi Ottobre è laureato in Turismo per i Beni Culturali. Giornalista pubblicista dal 2019, ha scritto per il portale ‘Il Mio Napoli’ e scrive attualmente per GiornaleNews di Maddaloni, per il quale segue il Napoli anche dal Maradona. Appassionato di tennis, pallavolo e Moto GP, fa parte della famiglia di F&L dal 2024.
Immagine di copertina tratta da Wikimedia Commons.