Big Rom Lukaku e Antonio Conte: di nuovo insieme

Big Rom Lukaku e Antonio Conte: di nuovo insieme

Agosto 24, 2024 0 Di Alfonso Esposito

Tanto tuonò che spiovve. L’acquisto di Lukaku, dopo il consueto tiramolla estenuante, sembra aver sortito l’effetto di placare il diluvio di critiche e dissensi che si sono abbattuti sul Napoli dopo la debacle di Verona.

Trascinato a furor di popolo sul banco degli imputati per aver condotto un mercato a dir poco deludente, il club ex campione d’Italia ha messo a segno il colpo tanto atteso. De Laurentiis, finalmente, ha accontentato Conte (si perdoni il giochino di parole, ma qui ci sta tutto) e, almeno in parte, potrebbe avergli strappato un sorriso. Ma l’orizzonte in casa azzurra volge davvero verso il sereno stabile?

Personalmente continuo a nutrire dubbi sull’investimento, per ragioni legate sia all’aspetto economico – l’esborso sui 30 milioni per un giocatore ultratrentenne mi pare francamente eccessivo, anche considerato che non potrà fruttare reali plusvalenze nel caso (remoto) di un’eventuale rivendita – che a quello tecnico, dato che Big Rom da tempo appare in fase calante, come hanno certificato pure gli ultimi Europei.

Ma qui devo fermarmi, anzi, si devono fermare tutti i perplessi come me. Perché conta solo Conte.

Antonio Conte e il vecchio fantasma delle dimissioni

Il tecnico lo ha voluto più di chiunque altro, per quanto concerne la fase offensiva ha ritenuto il belga l’unico in grado di incarnare perfettamente la sua idea di gioco, come ai tempi vincenti dell’Inter.

Anche se di anni ne son passati e non è affatto scontato che il piano tattico di Antonio seguiti a funzionare come allora. Pure quest’altra obiezione, però, si arresta dinanzi all’argumentum auctoritatis.

Conte ha competenza e palmares che nemmeno il più colto di noi appassionati può vantare. Quindi taccio e aspetto. E spero che, magari, la storia dia ragione ad Antonio.

Con un precedente che, a noi tifosi partenopei, ha insegnato molto, per quanto vada letto alla rovescia. Quando il magnifico Napoli di Vinicio, nell’estate del ’75, decise di sacrificare ‘el gringo’ Clerici per ricavarne, nello scambio col Bologna, nientemeno che ‘mister due miliardi’, alias Beppe Savoldi, era sicuro di guadagnarci, assodato che il prescelto era quasi di sei anni più giovane ed anche sulla cresta dell’onda, essendosi laureato nel ’72-’73 capocannoniere della massima divisione, seppur in condominio con Gianni Rivera e Paolino Pulici.

Inoltre, sebbene a spizzichi e bocconi, gravitava pur sempre nel giro della Nazionale. In teoria, un acquisto azzeccato. In pratica no, perché con Savoldi, autentico cannibale dell’area di rigore, veniva a mancare quel plus tattico che, invece, Clerici garantiva con i suoi movimenti sapienti.

Lo stesso Vinicio, in seguito, lo fece capire senza tante perifrasi. Al tirar delle somme, l’intesa di ‘Beppe-gol’ con Giorgio Braglia – altro elemento-chiave nello scacchiere disegnato dal mitico ‘lione’, che confidava nelle sue scorribande offensive – non decolla e lo splendido giocattolo azzurro si rompe irreparabilmente.

E qui nasce la speranza, perché se quello che, all’epoca, sembrava più che logico si rivelò, alla prova dei fatti, un clamoroso autogol della dirigenza, oggi quanto appare decisamente sconsigliabile – considerati l’età ed il valore del ‘separato in casa’ Osimhen, ‘eterno’ destinato alla cessione – potrebbe, al contrario, mostrarsi in seguito indovinato.

In sintesi, se il cambio tra ‘vecchio’ e ‘giovane’, a quei tempi, si chiuse in perdita, non è detto che oggi l’inverso non possa culminare in un esito diverso.

Parafrasando Alessandro Manzoni, resta da chiedersi se, con quest’innesto, sarà vera gloria. Al campo l’ardua sentenza. Frattanto, fiduciosi (ma anche un po’ ansiosi) non ci resta che chinare il capo di fronte all’incrollabile sicurezza di Conte. Sperando che, ancora una volta, il burbero Antonio l’abbia imbroccata.

 

Testo di Alfonso Esposito: Avvocato, docente di Diritto Penale alla scuola di specializzazione dell’Università Federico II di Napoli, ha appena pubblicato con la Urbone “LEGGENDAJAX: storia e storie di una svolta epocale”.

Di attaccanti che hanno fatto la storia azzurra ha scritto in “Napoli: segnare il tempo”.

A questo link trovate il suo libro “Il Mito che Insegna”, sul Napoli di Vinicio, edito sempre da Urbone Publishing, per la quale ha pubblicato anche “Alla Riscoperta dell’Est”.

Immagine di copertina tratta da Wikimedia Commons.