
Il calcio lungo la Panamericana
Ottobre 13, 2024È celebre in tutto il mondo per essere la strada carrabile più lunga che possa essere percorsa. Qualcuno afferma sia lunga oltre trentamila chilometri.
La misura più attendibile della sua estensione supera, però, di poco i venticinque mila. Si tratta della Pan-American Highway, nota più semplicemente come Panamericana, ossia quel sistema intricatissimo di strade, più o meno codificato, che permette di raggiungere la Terra del Fuoco partendo dall’Alaska.
Un percorso emozionante lungo il quale intraprendere delle vere e proprie esperienze di vita tra ecosistemi, culture, lingue, costumi e tanti altri aspetti diversi tra loro.
Il fútbol non può, ovviamente, essere esente da tutto ciò. Immaginiamo allora, da appassionati di calcio quali siamo, di partire proprio dall’Alaska in direzione estremo sud del mondo. Nella mente l’obiettivo è uno solo, scoprire le squadre più importanti che è possibile incontrare lungo il percorso.
Allacciatevi le cinture e che il viaggio possa cominciare.
Dall’Oceano Artico al Golfo del Messico
L’avventura ha inizio da Prudhoe Bay, in Alaska, uno dei centri abitati più settentrionali, situato di poco oltre il settantesimo parallelo. Per un utile confronto, il punto più a nord dell’Islanda lambisce appena il sessantatreesimo. Tra le milleduecento persone che la abitano vi sarà sicuramente un pallone ma per poter parlare di una vera e propria squadra di calcio è necessario scendere decisamente più a sud. Il primo tratto, anche se non ufficiale, della Panamericana coincide con la Dalton Highway che consente di raggiungere la cittadina di Fairbanks, secondo centro urbano più popoloso dell’Alaska dopo Ancorage.
Lungo la Alaska Route 2 è possibile sconfinare in Canada, in cui nessun tratto del sistema stradale è stato associato ufficialmente alla Panamericana.
Ufficiosamente si prosegue quindi verso Edmonton, prima vera grande città da incontrare sulla strada, e Calgary nota, più che per il soccer, per aver ospitato le Olimpiadi invernali nel 1988. Se da una parte, ad Edmonton, il club calcistico non è più attivo dal 2022, il Cavalry FC è invece impegnato nella nuovissima Canadian Premier League della quale non si è però ancora laureato campione nonostante le due finali disputate e perse.
L’Interstate 25, conosciuta come Pan-American Freeway permette di collegare Canada e Stati Uniti con il Messico attraversando Montana, Wyoming, Colorado e Nuovo Messico. Lungo la sua strada è possibile fermarsi a Denver, città famosa per essere situata alla particolare altitudine di 1609 metri s.l.m. ossia esattamente a un miglio terrestre di altitudine. Denver è la casa dei Colorado Rapids campione della MLS (Major League Soccer) nel 2010.
Se la MLS rappresenta il primo livello della piramide calcistica Made in USA, la USL Championship ne rappresenta il secondo. Si tratta della franchigia di cui fanno parte il New Mexico United di Albuquerque e l’El Paso Locomotive dell’omonima città americana.
Piccola curiosità, ad Albuquerque, città resa celebre dalle avventure di Walter White e Jesse Pinkman, vive e gioca l’italiano Marco Micaletto, nato in Italia ma di formazione calcistica inglese.
In Messico, la Panamericana è stata riconosciuta ufficialmente ed è nota come Inter-American Highway. Lungo le strade federali 45 e 85 è possibile raggiungere Città del Messico a partire proprio dal confine statunitense. Il viaggio in terra messicana comincia da Ciudad Juarez, separata da El Paso solamente da chilometri di cemento armato e filo spinato. La squadra di casa è il Fútbol Club Juarez, club della Liga MX, massimo livello del sistema di campionati messicani.
La Panamericana attraversa il Messico toccando importanti città i cui club di fútbol rappresentano le più importanti realtà del paese. Proseguendo verso sud, dopo una quindicina di ore di auto, si raggiunge Aguascalientes, città sede del Necaxa. Anche a León e a Santiago de Queretaro è possibile assistere a due partite della Primera División prima di raggiungere Città del Messico e tre dei club più importanti del paese, Cruz Azul, Pumas e Club America.
La Panamericana attraverso le mille insidie dell’America Centrale
La Central America Highway 1, o più semplicemente CA-1, è l’inconfondibile sigla con la quale la Panamericana è stata riconosciuta da tutti i Paesi dell’America Centrale. Il Guatemala è il primo dei sei paesi centroamericani a potere essere calcisticamente visitati da questo viaggio immaginario.
Sia a Mixco che a El Progreso possiamo trovare un club partecipante alla Primera División. Solo a Guatemala City, però, possiamo goderci il Clasíco del calcio guatemalteco tra Municipal e Comunicaciones, entrambe a quota trentadue titoli nazionali vinti.
Facciamo idealmente una breve tappa a Santa Ana (El Salvador), Estelì (Nicaragua) e Managua (Nicaragua) sedi rispettivamente del Club Deportivo FAS, principale squadre salvadoregna, Real Estelì e i tre club della capitale, UNAN, Managua e Walter Ferreti. In Costa Rica è d’obbligo la tappa a San José, la capitale del Paese, in cui il calcio è rappresentato dallo Sporting FC, club giovane fondato solamente nel 2016. La capitale calcistica del Paese non è poco distante. Si tratta di San Juan, sede del Deportivo Saprissa, autentica macchina di trofei tra i confini nazionali e quelli sotto giurisdizione CONCACAF.
Panama City è il fulcro della tappa panameña di questo lungo viaggio. Non prima di aver affrontato però il Cerro de la Muerte, letteralmente il Colle della Morte, un massiccio montuoso alto quasi 3500 metri e che rappresenta il punto più elevato (3335 metri s.l.m.) dell’intera Ruta Panamericana. Man mano che la frontiera tra Costa Rica e Panama si avvicina il paesaggio cambia radicalmente con la foresta pluviale che si fa spazio a est. Prima di raggiungere Panama City è d’obbligo il passaggio per La Chorrera, città del Club Atletico Independiente vincitore, dal 2018 a oggi, di sei titoli nazionali tra Apertura e Clausura.
Superato il Puente de las Americas e aver ammirato la parte conclusiva lato Pacifico del Canale, si giunge finalmente a Panama City. Il centro più importante del Paese ospita ben quattro squadre delle dodici che animano il campionato nazionale. La rivalità più sentita è forse quella tra Tauro e Plaza Amador la cui sfida rappresenta il Clásico Nacional.
Il tappo del Darién e l’ingresso via mare in Colombia
Il lunghissimo sistema stradale che permette di percorrere, senza deviazioni, circa dodicimila chilometri si interrompe inesorabilmente a Yaviza, a poco meno di sessanta chilometri dal confine colombiano. Il Darién Gap rappresenta una barriera che, a oggi, non è stata intaccata dall’asfalto. Un vero e proprio tappo vegetativo che rende possibile il passaggio a chi è dotato di mezzi offroad e tanto coraggio.
Il mare rappresenta l’unica soluzione per raggiungere la Colombia e riprendere il viaggio verso Turbo, località nella quale ha inizio la Colombia Highway 62, primo tratto sudamericano della Panamericana.
Lungo la 62 si arriva ben presto a Medellin in cui Atletico Nacional e Independiente danno vita al Clásico Paisa. Il particolare nome deriva dalla regione della quale fa parte il Dipartimento di Antioquia, il cui capoluogo è Medellin. L’Atletico Nacional è il club colombiano più rappresentativo, capace di vincere per due volte la Libertadores e aver segnato pagine, forse irripetibile, a cavallo tra gli anni ‘80 e 90.
Da Medellin la Highway 62 si dirama in mille direzioni tra le quali la Highway 25 che collega la stessa Medellin con altro importante centro urbano come Cali, casa dell’America, altro club di livello in ambito nazionale e internazionale.
Ecuador e Perù prima del bivio della Panamericana: Cile o Argentina?
Gli appassionati di calcio sudamericano sanno cosa ci si aspetta nell’immediato presente e prossimo futuro dall’Ecuador. La Federazione e i club hanno investito tanto e i risultati, specialmente in ambito continentale, e per ciò che riguarda i club, si sono già visti. Il fútbol in Ecuador vuol dire soprattutto Quito. La capitale del Paese è la prima tappa calcistica ecuatoriana del viaggio, lungo la strada denominata Troncal de la Sierra (Ecuador Highway 35).
A Quito i club che militano in Primera División sono cinque sui sedici totali. Tra tutti, ovviamente, la Liga Deportiva Universitaria, meglio nota come LDU, unico club dell’Ecuador a essere riuscita a trionfare in Coppa Libertadores. Non lontana da Quito, la Highway 35, passa per Sangolqui, città nella quale nel 1959 fu fondato il Club Deportivo Independiente la cui denominazione ufficiale è, dal 2009, Independiente del Valle. Il club, grazie ad un lungimirante lavoro di programmazione degno delle più importanti società europee, ha scalato in poco tempo le gerarchie continentali vincendo per due volte la Copa Sudamericana e arrivando, ad un soffio dalla Libertadores nel 2016.
I 1700 chilometri che separano Quito da Lima, non offrono poi chissà quali attrazioni calcistiche. Meglio raggiungere quindi in fretta la capitale peruviana, magari in tempo per assistere al Clásico tra Alianza e Universitario. In alternativa c’è anche lo Sporting Cristal.
Arrivati in territorio cileno, la Ruta 5 attraversa longitudinalmente il Deserto di Atacama, uno dei luoghi meno vivibili del Pianeta. Si passa per Antofagasta e Coquimbo il cui club, il Coquimbo Unido, ha all’attivo, nelle ultime stagioni, due storiche partecipazioni alla Copa Sudamericana.
Il cuore pulsante del Cile è ovviamente la sua capitale, Santiago. Raggiungerla, però, implica una scelta dolorosa. La vita ci porta spesso davanti ad un bivio, e anche in questo caso, non è da meno. A Llaillay, circa 60 km a nord di Santiago, bisogna decidere se proseguire verso sud e arrivare al termine della Panamericana lungo la via cilena, o svoltare a sinistra, verso la strada che porta al Tunnel del Cristo Redentore al cui interno vi è il confine tra Cile e Argentina.
Verso la fine del mondo
Che al bivio si scelga di proseguire in terra cilena o che si decida di proseguire in Argentina, l’obiettivo finale è sempre solo uno, arrivare al punto terminale della rete stradale. Per dovere di informazione bisogna comunque ammettere che l’itinerario cileno risulta essere comunque più corto. Ma cosa si perde chi decide di sconfinare in Argentina?
Se parliamo di calcio, Santiago offre il meglio del calcio cileno. Colo Colo, Universidad Catolica e Universidad de Chile sono i tre club più rappresentativi del Paese andino. Palestino, Audax e Union Española completano il quadro. Puerto Montt è l’ultima grande città prima di raggiungere l’estremo sud del Paese. Da lì le opzioni sono due: proseguire lungo la Route 5 fino a Quellón. O percorrere la Carretera Austral fino a Villa O’Higgins.
E chi sceglie le foreste e i ghiacciai cileni in luogo delle province argentine a cosa rinuncia? Dal punto di vista calcistico la perdita è inestimabile e riguarda soprattutto la città di Buenos Aires. Ma andiamo per gradi. La Strada Nazionale 7 collega il confine cileno con la capitale federale argentina passando per Mendoza (Godoy Cruz e Independiente Rivadavia) e Junin (Sarmiento). La strada è intitolata al Generale José de San Martin. Colui che ha contribuito in modo decisivo all’Indipendenza del Paese tanto da guadagnarsi il titolo di Libertador. Arrivati a Buenos Aires si ha ovviamente l’imbarazzo della scelta tra Boca Juniors, River Plate, San Lorenzo, Velez e via dicendo.
A sud della Capital Federal il viaggio prosegue lungo la Ruta 3. A Bahia Blanca, Puerto Madryn e nelle innumerevoli cittadine delle Province di Rio Negro e Chubut ci si può immergere nella magia dell’Ascenso, l’insieme delle categorie minori che dai tornei nazionali arrivano fino a quelli regionali nel doppio binario che differenzia le squadre affiliate in modo diretto alla AFA e tutto il resto del Paese.
Il viaggio termina a Ushuaia che, con i suoi ottantuno mila abitanti, rappresenta la città più popolosa al sud del mondo.
Alessandro Sanna è un insegnante, tifoso del Cagliari e del Newell’s Old Boys, esperto di calcio sudamericano.
Ha scritto tre libri: “Fantasie calcistiche rioplatensi: Storie di fútbol tra fantasia e realtà
“¡Que viva el fútbol!: Storie, aneddoti e cronache delle più accese rivalità sudamericane”.
“Cagliari è celeste: storia di un amore mistico oltre il calcio”.
Fondatore della pagina, del Podcast e del canale twitch “Que Viva el Fútbol”.
Collabora con Carlo Pizzigoni a “La Fiera del Calcio”.
Immagine di copertina, tratta da Wikipedia: El Paso de la Cumbre, fra Argentina e Cile.
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