Paolo Monelli, l’attaccante che dosava i gol

Paolo Monelli, l’attaccante che dosava i gol

Gennaio 4, 2025 0 Di Luca Sisto

Il 2025 della Serie A si apre col pareggio fra Venezia ed Empoli e con una grande vittoria del Napoli a Firenze per 3-0, con reti di Neres, Lukaku (rigore) e McTominay, capaci di sopperire al meglio alle pesanti assenze di Kvara, Politano e Buongiorno.

Un giorno altrimenti triste, questo 4 gennaio, per la scomparsa di un giovanissimo tifoso azzurro, da tempo malato, ormai diventato una vera e propria mascotte per la squadra, che ha voluto ricordarlo ed omaggiarlo anche attraverso le parole del Presidente De Laurentiis. Tutti commossi nel club, al punto che Antonio Conte ha preferito, per la forte emozione, non recarsi in conferenza stampa nel post partita.

Il 4 gennaio di 10 anni fa segnava anche la morte di uno dei simboli più importanti della storia della città. Pino Daniele, anch’egli grande tifoso napoletano, come più volte ebbe occasione di testimoniare al fianco di Massimo Troisi nei programmi condotti dal mitico Gianni Minà.

Il 4 gennaio che ricorre nelle sfide tra Fiorentina e Napoli

Chi ha qualche annetto in più ricorderà senza dubbio lo speciale di Minà per il primo Scudetto del Napoli, il 10 maggio 1987, un campionato che gli azzurri di Maradona, guidati da Ottavio Bianchi in panchina, vinsero accumulando solo 3 sconfitte in tutto, suggellando la matematica con un pareggio casalingo contro la Fiorentina di Roby Baggio, quel giorno in gol su punizione per la sua prima marcatura in serie A, dopo due anni alle prese con gravi infortuni a ginocchia già malandate, che avrebbero tormentato per tutta la carriera il più grande talento italiano dell’era moderna.

Siccome il destino si diverte a riproporre date sensibili nel corso degli anni, la prima di quelle tre sconfitte accadde proprio un 4 di gennaio, a Firenze, e dove sennò. Ramon Diaz e Antognoni avevano portato la Viola sul 2-0 contro un grande Napoli, Maradona accorciò le distanze prima che Monelli, beffando un Garella in uscita spericolata a centrocampo, realizzasse il definitivo 3-1 con un pallonetto da 65 metri.

Già, Paolo Monelli, chi era costui?

Un carneade, per molti, quel giorno di gennaio 1987, giacché non segnava su azione da oltre un anno, e realizzò un gol da subentrato che non si vedeva spesso sui campi di gioco. Ma anche un attaccante che al Napoli aveva già fatto molto male: alla prima giornata del campionato 1983-84, in Fiorentina – Napoli 5-1, segnò una tripletta.

Cresciuto nel Monza di fianco ad un Daniele Massaro che avrebbe fatto tutt’altra carriera, Monelli fu poi capace di farsi apprezzare per diverse stagioni alla Fiorentina, ma ad intermittenza, data la sua scarsa vena in zona gol.

Ventisei gol complessivi nei vari campionati in Viola – dove si era trasferito proprio con Massaro, al tempo centrocampista completo prima che Capello lo reinventasse centravanti di manovra nel suo Milan – non bastarono per la riconferma: scese di categoria, in B, alla Lazio che tentava di rilanciarsi dopo diversi anni bui.

In biancoceleste formò il tandem d’attacco con Galderisi, ex nazionale ed eroe dello Scudetto dell’Hellas. Furono 13 i gol di Monelli in quella B 1987-88, fra cui le reti decisive al Catanzaro e al Taranto, in quest’ultimo caso con una doppietta che sancì il ritorno della Lazio in massima serie.

Un finale di carriera condito da soddisfazioni personali e promozioni in A

Ceduto al Bari, cosa che scatenò l’ira – e le successive dimissioni – di Mister Fascetti, Monelli firmò un’altra promozione condita da 10 gol e riguadagnandosi, finalmente, la Serie A, dove realizzò 4 gol e contribuì alla salvezza dei pugliesi. Non solo: Monelli si tolse finalmente la soddisfazione del primo trofeo in carriera, la Mitropa Cup, seppur lontana dai fasti del periodo fra le due guerre mondiali, quando era una sorta di Champions League europea ma senza squadre britanniche.

Dopo la cessione al Pescara, subì un grave infortunio che lo avrebbe tenuto a lungo fuori dai campi, ma restò una sorta di talismano: Il Pescara di Galeone, infatti, raggiungerà una nuova promozione in Serie A, pur senza l’apporto in campo di Monelli.

Appenderà gli scarpini al chiodo dopo esperienze in C1 al Vicenza e indossando maglie meno blasonate come Nola (nel napoletano), Crevalcore e Palazzolo. Nel 1996-97, da autentico bomber del calcio di provincia, vinse un campionato di Eccellenza Lombarda con il Cantalupo.

Oggi, Monelli insegna ai giovani come farsi trovare sempre pronti sul rettangolo di gioco. Sia mai che si possa pescare un jolly da 60 metri…

 

Luca Sisto è cofondatore e direttore editoriale di Football&Life. Appassionato di sport, in particolare di calcio e basket, tifoso del Napoli e della nazionale dei Leoni Indomabili del Camerun, lavora nel turismo.

Immagine di copertina tratta da Wikipedia.