
Volata Scudetto: non è finita finché non è finita, ma…
Aprile 10, 2025Mancano 7 giornate alla fine del campionato. Pro e contro di un pareggio a Bologna che ha suddiviso la sfera emotiva del popolo azzurro. Chi crede, chi spera, chi si rassegna. Un po’ di rabbia da qualche parte. La distanza dall’Inter capolista è di tre punti, se sono pochi o troppi dipende da che cosa si voglia prendere in considerazione. Un girone di ritorno che ha visto – ripetiamolo – l’addio di Kvaratskhelia, un mercato di gennaio inesistente, gli infortuni in successione di uomini importanti – Neres, Spinazzola, Olivera, Anguissa – e i diversi sistemi di gioco impiegati che sembrano aver sfibrato anche un allenatore esperto come Conte.
Contro l’Empoli lunedì sera il tecnico azzurro dovrà fare a meno di Di Lorenzo e Anguissa, se McTominay non dovesse riprendersi dalla botta subita nel match del dall’Ara, ci saranno 3 centrocampisti contati per 90 minuti. Poco bene per una squadra che nelle ultime settimane pare avere le forze per durare una cinquantina di minuti. Ecco, così ragionando i tre punti dai nerazzurri – che intanto hanno un piede in semifinale di Champions, la possibilità di accedere alla finale di Coppa Italia e con Inzaghi che si vanta della bontà della sua rosa – non sembrano tanti.
Mancano 7 partite. Il continuo calo che si verifica tra i due tempi. A Bologna non è mancata la risposta mentale di una squadra che doveva dimostrare di saper approfittare del passo falso dell’Inter a Parma, sono mancate le energie per ripetere un primo tempo ben condotto, come del resto fatto anche in partite precedenti. Il raro coinvolgimento di altri giocatori diversi dai titolari e una condizione fisica stranamente non buona per il rush finale – elementi di critica imputabili ad Antonio Conte – è quanto spinge a essere poco ottimisti. L’Inter resta a +3. Il che significherebbe comunque aspettare una sconfitta dei nerazzurri senza possibilità di errori per i partenopei.
Mancano 7 partite, le ultime con Antonio Conte in panchina. Eh già, quelli bravi che popolano tv, radio e hanno possibilità di scrivere quello che vogliono su testate nazionali o locali di una certa importanza, danno l’allenatore azzurro da mesi già altrove. Juventus, Milan e Roma. Contemporaneamente però, poi se gli dovessero restare due minuti potrebbe anche dare una mano a Spalletti per qualificarsi ai mondiali.
Mercato deludente, centro sportivo, stadio, l’eterna attesa per un ritorno alla sua amata Juventus: uno o tutti insieme i motivi dell’addio. Premesso che il “sono qui per dare una mano” significa anche che le indicazioni date su centro sportivo e stadio sono davvero importanti per mantenere stabile ai piani alti una società che non ha fonti di introito alternative ai diritti tv, player trading e risultati sportivi; ad un allenatore come Conte che non sarà mai il Ferguson napoletano interessa la competitività della rosa per perseguire la vittoria. Il resto sono solo consigli.
A contribuire alle voci anche le dichiarazioni poco chiare del tecnico sul suo futuro in azzurro. Sia chiaro, tutto può essere, ma sembra il classico gioco delle parti, il parlare a nuora perché suocera intenda, prima di fare il punto a fine stagione. Ma se pure dovesse concretizzarsi l’addio, è bene ricordarsi che la vita è un continuo cambiamento, fatto di adattamenti e finalizzato all’istaurazione di abitudini. Tradotto, ce ne faremo una ragione, come fatto in passato. Perché al tifoso napoletano basta vedere la squadra dare il massimo e essere competitiva, poco importa chi lo garantisce. Se poi vittoria dovesse essere, festa tutto l’anno, altrimenti applausi.
Mancano 7 partite, è difficile pensare che la squadra di Conte non darà il massimo. Anche la strenua difesa di un risultato risicato dovuta alla scarsa condizione fisica mostrata è sintomo di giocatori che non intendono mollare tanto facilmente. Anche perché, il tanto decantato calendario facile lo è solo sulla carta. Ci sarà da “sudare la maglia”: la sottile differenza tra festa e applausi passerà da questo piccolo ma fondamentale dettaglio.
Luigi Ottobre è laureato in Turismo per i Beni Culturali. Giornalista pubblicista dal 2019, ha scritto per il portale ‘Il Mio Napoli’ e scrive attualmente per GiornaleNews di Maddaloni, per il quale segue il Napoli anche dal Maradona. Appassionato di tennis, pallavolo e Moto GP, fa parte della famiglia di F&L dal 2024.
Immagine di copertina a cura dell’editore di F&L Luca Sisto.